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RECENSIONE IL MIO DELIRIO SOCIALE

Il Mio Delirio Sociale di Domenico Casellina

(Atile Edizioni, 2024)

Una voce poetica tra introspezione e denuncia sociale

Domenico Casellina, con la sua raccolta poetica Il Mio Delirio Sociale, ci offre un’opera intensa e multiforme, capace di oscillare tra il lirismo più intimo e la critica sociale più pungente. Il titolo stesso suggerisce una duplice chiave di lettura: da un lato, la dimensione personale, con l’urgenza di esprimere emozioni e vissuti interiori; dall’altro, un confronto serrato con le contraddizioni della contemporaneità.

Una poetica tra tradizione e sperimentazione

La struttura della raccolta riflette questa dicotomia. La prima parte è caratterizzata da componimenti in metro classico, dominati dall’endecasillabo e dalla quartina a rima alternata. Qui l’autore sembra voler rendere omaggio alla tradizione poetica italiana, pur inserendo un linguaggio moderno e incisivo. La seconda parte, invece, si apre alla sperimentazione, con versi liberi e una progressiva destrutturazione della forma, culminando in poesie prive di punteggiatura, che lasciano al lettore la libertà di interpretazione.

Questa scelta stilistica non è casuale: rappresenta il viaggio dell’autore, dalla ricerca di un ordine poetico alla consapevolezza che la realtà, così caotica e imprevedibile, non può sempre essere imbrigliata in schemi rigidi.

I temi: tra individualità e società

I temi affrontati spaziano dall’introspezione più profonda alla denuncia sociale. Alcuni componimenti, come Alla spiaggia e I timori dell’inizio, esplorano i sentimenti, le incertezze e le fragilità umane, restituendo immagini poetiche in cui il lettore può rispecchiarsi. L’amore è un tema ricorrente, ma mai idealizzato: viene analizzato nei suoi aspetti più complessi e contraddittori, come in Amore impossibile e L’amore insicuro, in cui l’autore riflette sulla natura effimera delle relazioni e sulla paura di soffrire.

Accanto a questi componimenti più intimisti, troviamo poesie dal forte impatto sociale e politico. Elogio del giudizio e Confondere i significati si scagliano contro il conformismo e l’ipocrisia, mentre La partita IVA e Tasse denunciano la precarietà economica e le difficoltà del mondo del lavoro.

Un aspetto interessante è il modo in cui Casellina riesce a rendere poetici anche temi solitamente estranei alla lirica, come il capitalismo, la burocrazia e la tassazione. La sua capacità di giocare con il linguaggio e di trasformare l’ironia in un’arma poetica emerge chiaramente in questi componimenti, che risultano originali e incisivi.

Lo sguardo critico sul mondo

Uno degli elementi più riusciti della raccolta è lo sguardo critico dell’autore sulla società contemporanea. Poesie come Il borghese e Quando cammini evidenziano la distanza tra classi sociali e l’indifferenza che spesso caratterizza i rapporti umani. Lo sguardo dall’inferno, invece, è un monologo interiore che traduce in versi l’alienazione e il disagio esistenziale.

Non mancano componimenti che affrontano il tema della salute mentale e del malessere interiore. In Pazzo e I tentacoli del trauma, l’autore descrive con lucidità il peso della depressione e il senso di oppressione che può derivare dal passato. Questi testi risultano particolarmente toccanti perché non si limitano a descrivere il dolore, ma lo rendono tangibile attraverso immagini forti e suggestive.

Un’opera che lascia il segno

La raccolta si chiude con componimenti che riflettono sulla scrittura e sul senso della poesia. In A briglie sciolte, Casellina si interroga sul valore del proprio lavoro, ammettendo con umiltà che la poesia non è sempre un mezzo per ottenere riconoscimenti, ma è prima di tutto un’esigenza personale.

L’ultimo componimento, I tentacoli del trauma, chiude la silloge con una riflessione amara ma necessaria: il passato non si può cancellare, ma può essere affrontato. Questa consapevolezza è forse la chiave per interpretare l’intera raccolta: la poesia di Casellina è un tentativo di dare forma al caos, di trovare un senso nel disordine della vita.

Conclusioni

Il Mio Delirio Sociale è un’opera potente e autentica, che riesce a unire introspezione e critica sociale con uno stile originale e coinvolgente. Domenico Casellina si conferma un poeta capace di trasmettere emozioni forti e di stimolare la riflessione, affrontando temi attuali con coraggio e sensibilità.

Questa raccolta rappresenta un’importante testimonianza del nostro tempo e merita di essere letta non solo dagli amanti della poesia, ma da chiunque voglia confrontarsi con una voce sincera e incisiva.

Un libro che lascia il segno, pagina dopo pagina.