ad ogni centimetro della tua pelle

È un viaggio con vista panoramica quest’opera prima di Emanuele d’Ambrosio, pugliese di nascita ma gelese di adozione e per vocazione. Il lettore non è viaggiatore distratto e distaccato, ma partecipe e coinvolto, condotto magicamente all’interno di un groviglio di pensieri che si dipanano via via mediante immagini e panorami che scorrono lentamente ma inesorabilmente, e che tracciano in modo chiaro e netto un percorso su binari solidi e certi, restituendo sensazioni profonde, umane, impetuose, concrete, vive.
L’autore, verso dopo verso, pensiero dopo pensiero, scandisce il tempo del nostro viaggio attraverso la rievocazione di immagini della natura e, come l’artista più ispirato, incalza una pennellata dopo l’altra a completamento di un dipinto del quale possiamo riconoscere il bel tratto dalla nostra postazione privilegiata di compagni di viaggio. Parole e visioni vivono così in perfetta armonia con una natura in continua evoluzione, mai immobile, sempre in movimento, seguendo un’infallibile ciclicità che si ripete.
“In una sola giornata avrai vissuto tutte le stagioni/L’amerai per sempre la tua Sicilia”: un inno alla bellezza, alla vita, alla successione regolare di colori e peculiarità stagionali che mutano mese dopo mese ma che puntuali ritornano e che in Sicilia straordinariamente possono farsi sintesi in una sola giornata… In questo turbinio ordinato e prevedibile, la memoria dell’amore che torna, come torna l’estate, salva. La memoria dell’amore che scalfisce l’anima, graffia furiosamente ma che infine, salva.
E così, la figura della donna amata si fa immagine, natura, terra che accoglie e a volte respinge; diventa fiato, vento che scompiglia le foglie e i pensieri, “tempesta di ricordi” e ancora, stagione che torna come l’estate, che illude

offrendo seducente il sapore dell’eternità e che invece dura il tempo di un abbaglio e che promette, giura che tornerà. Tornerà sempre.
“Non mi spaventa la tua partenza ma il tuo non ritorno”: in questa logica si innesta, pungente e sanguinante, la spina della memoria; struggente come il ricordo di un’emozione che vivida torna ad infrangersi ostinata nella mente, come l’onda del mare che mai si arrende allo schianto perpetuo. Tutto dunque diventa attesa, desiderio inquieto di quell’illusione che è vita vissuta, fremito, memoria e battito.

Categoria:

Descrizione

di Emanuele d’Ambrosio 

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