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Intervista Francesco Soldini

LIBRI: Diari poetici, Poetando per la città, La sindrome della cometa

Francesco Soldini è nato a Milano nel 1969 ed è cresciuto a Massagno (Ticino). Vive fra Milano e il distretto di Lugano, dove si è trasferito nel 1974 con la famiglia. Laureato in Scienze politiche a Ginevra, scrive poesie dall’età di 14 anni. Nel 2002 ha pubblicato la sua prima silloge di poesie “La vita è un’idea dell’acqua” dopo aver creato l’Edizione Artigianale. Nel 2005 ha pubblicato il libro di poesie “Fiorito luminoso” e il romanzo di viaggio “La sindrome della cometa”. Nel 2021 ha pubblicato “Diari poetici” con la casa editrice ATILE Edizioni.

Da dove nasce la tua ispirazione?

Quando ero ragazzo la poesia era solo una ricerca espressiva saltuaria, una sperimentazione solo personale che si è sviluppata durante l’università in scienze politiche a Ginevra. Sono dislessico ed ho imparato a fatica la grammatica, ma essendo cresciuto trai libri ho sempre sognato di scriverne uno. Dopo gli studi ho deciso di fare un viaggio in Australia e Malesia dove ho cominciato il percorso che seguo ancora oggi di fare foto e scrivere poesie. Era il 1996 e a 27 anni mi misi a scrivere il romanzo del viaggio “La sindrome della cometa” basato su quell’esperienza. Nel 2002 ho iniziato a fare a mano in casa la silloge “La vita è un’idea dell’acqua”, 275 libri artigianali in cartoncino che ho chiamato Edizione Artigianale. Nel 2005 ho pubblicato nella stessa maniera una seconda silloge “Fiorito luminoso” e un centinaio di copie di una prima versione del romanzo “La sindrome della cometa”. In tutto l’Edizione Artigianale sono stati 500 libri fatti a mano in casa distribuiti anche nelle librerie.

Uno scrittore può imparare lo stile?

Per me è naturale continuare con il mio stile, avendo seguito la scolarità in Svizzera non ho una formazione letteraria italiana ma mio padre aveva una libreria a Lugano e ho sempre avuto una grande curiosità in ogni direzione del sapere. Con i miei studi ho una formazione scientifica, anche se ero diventato bravo in italiano perché leggendo molto ho smesso di litigare sempre con la grammatica migliorando anche nella creatività.

Di cosa trattano i libri che hai pubblicato con ATILE edizioni?

Viaggiando nel 1996 avevo notato che diversi giovani tenevano un diario, un’abitudine ormai desueta che era stata così importante nella storia della letteratura. Invece di un diario decisi di romanzare la mia esperienza all’estero, sempre ancorandola alla realtà vissuta per descrivere quanto avevo imparato, come avevo studiato alle lezioni di etnologia. Non c’erano ancora i social dove ci sono infinite versioni di diario che vengono pubblicate dagli utenti. Nel 2016 ho cominciato a comporre poesie seguendo il mio vissuto e l’attualità del mondo pubblicando con ATILE i “Diari poetici” nel 2021, quattro diari di un anno ciascuno con la narrazione per ogni poesia. Nel 2022 ho pubblicato il seguito “Poetando per la città” dove trovo interessante la descrizione di un anno con la presenza della pandemia. Contemporaneamente ho rivisto il romanzo “La sindrome della cometa”, che ho pubblicato con le foto del viaggio e le poesie che ho composto durante l’esperienza, aggiungendo quelle che ho fatto durante ogni stesura del libro negli anni.

I  diari poetici sono più di un centinaio di poesie ogni anno con la narrazione per ciascuna, il romanzo una narrazione legata alla realtà con le poesie e le foto. Nella conclusione di “Poetando per la città” ci sono due poesie nuove che ho composto rileggendo il romanzo, che conclude con una poesia contenuta in entrambi i libri.

Qual’è il tuo rapporto fra scrittura e immagini?

All’inizio erano due forme espressive distinte, una ricerca personale saltuaria. Con l’avvento dei social ho preso l’abitudine di fare regolarmente poesie e foto. Le associo nei miei post dove spesso l’immagine che ho preso m’ispira i versi che scrivo. Tutto forma un continuo diario che mi sprona a cercare sempre nuove immagini e nuovi argomenti del mio stile descrittivo del mondo vissuto.

Ci racconti il tuo rapporto con la scrittura e com’è cambiato nel tempo? Cos’è rimasto, cos’hai perduto, cos’hai guadagnato?

Per me i dettati erano un incubo, scrivevo più piano degli altri e con la dislessia non riuscivo proprio ad andare d’accordo con la grammatica. Ho anche imparato il francese, un poco di tedesco e d’inglese ma soprattutto orali perché solo in italiano ho allenato una capacità di scrittura forse decente. D’altra parte il dimenticare le regole mi ha obbligato a reimparare sempre la lingua e ho sviluppato la mia creatività espressiva, la mia originalità dove man mano ho unito le conoscenze alla composizione letteraria.

Che relazione c’è tra la scrittura e la società, con le sue influenze politiche e culturali? Come s’inseriscono questi aspetti nella tua produzione letteraria?

Qualcuno m’ha detto che la poesia sta morendo, dal punto di vista commerciale quella che era stata un’arte centrale è diventata marginale nelle vendite. Nella mia esperienza ho visto l’esigenza spontanea di scrivere e trovo che i social sono un calderone dove ciascuno si esprime anche poeticamente. Io vi ho unito l’attualità e le conoscenze badando poco al successo commerciale e molto alla mia ricerca artistica. Penso che partecipo ad abbellire questa attuale esplosione di scrittura e di creazione d’immagini non legata alle rigide regole letterarie ed artistiche del passato, mi sembra che c’è un’ondata di nuova arte di ciascuno che sfugge ai criteri codificati perlopiù legati a dei professionisti.

Hai una tua fan page? Hai un blog? Sei seguito?

Dal 2005 mando regolarmente le mie poesie a poetare.it dove ho un ottimo rapporto con l’amico Piero Colonna Romano che commenta man mano le composizioni nelle poesie del giorno, per chi volesse può leggermi anche nei poeti del sito. Quindi ho cominciato a partecipare a Facebook allargando gli amici e partecipando ai gruppi di poesia, di libri e d’arte. Da qualche anno sono su Istagram (@frasoldini) con un certo seguito. Se in Facebook prevale la valutazione della scrittura su Istagram hanno più importanza le immagini. Per me sono l’ideale per creare sempre nuovo materiale che unisce i due.

Progetti letterari futuri, sogni, idee da attuare per la tua vita?

Devo ancora aggiungere la narrazione alle poesie dell’anno poetico giugno 2021 – maggio 2022 e mi piacerebbe cominciare a pubblicare con le foto attuali, per ora solo come copertine dei miei libri con ATILE edizioni. Creo anche ogni settimana sui social. Nello stesso tempo è un impegno distribuire con il vago senso di lottare contro i mulini a vento per far leggere la poesia ai lettori disabituati, quasi come se fosse una nuova arte sconosciuta. Mi piace camminare e progetto le passeggiate portando con me la macchina fotografica.

Sto pensando anche a un romanzo d’avventura che per ora è solo un cespuglio d’idee. Il mio sogno è di poter avere un riscontro finanziario con il mio lavoro artistico, non è mai stato il mio obbiettivo ma sarebbe una bella soddisfazione.

Una citazione che rappresenti il tuo rapporto con la scrittura.

Proporrei una poesia contenuta nel libro “Poetando per la città”:

Dipingere i sogni

disegnare i versi

scoprire il regno

della poesia d’amarsi,

scorrono i giorni

scorre la penna

per il libro pieno

di vivere gli anni,

diari poetici

distribuiti agli amici

e sudare le parole

d’amare e volare.

                                                                                                          Francesco Soldini

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Intervista Anna Valente

LIBRO: Risveglio

Anna Valente nasce a Napoli nel 1969 nel mese di dicembre ( suo mese preferito). Sposata con Giorgio dal 1991 ha 2 figli (Domenico e Raffaella) e due gatti. La sua passione per la scrittura l’ha portata sin da ragazzina a scrivere nero su bianco i suoi pensieri e i suoi sogni. Aspirante scrittrice tra le sue pubblicazioni ricordiamo il libro Dormimondo (Boopen edizioni).

QUANTO CONTANO LE TUE RADICI IN QUELLO CHE SCRIVI?
Molto in quanto nata a Napoli e vicino al mare questo contesto mi porta spesso a parlare e ad essere
ispirata da esso.

COSA VUOI COMUNICARE CON IL TUO LBRO?
Vorrei comunicare che l’amore è un concetto che attraversa lo spazio e il tempo ma è il sentimento che ci
tiene in vita

PERCHÈ I LETTORI DOVREBBERO LEGGERE IL TUO LIBRO?
Perché è leggero ma non futile, perché è intrigante ma non scontato. C’ ho messo l’anima dentro e anche il
cuore e finché le cose sono fatte con questi elementi non sono mai banali, mai brutte. poi se nessuno lo
legge allora non avrebbe senso che io l’abbia scritto ahahaha.

DI COSA TRATTA IL LIBRO CHE HAI PUBBLICATO CON ATILE EDIZIONI?
racconta una storia che potrebbe essere di tutti. Soprattutto racconta dell’amore vissuto a 360° non solo
verso un amante ma verso la vita in genere in un contesto molto attuale che ci riguarda un po’ tutti quanti.

QUAL È LO SCRITTORE CHE TI ISPIRA DI PIÙ E PERCHÈ?
Erri De Luca, perché in primis napoletano come me, ma non solo per questo anche perché nei suoi libri
troviamo mille argomenti tra cui il misticismo che mi appassiona molto, poi la realtà dei tempi andati
rendendola non noiosa ma nostalgica

ESISTE UN LIBRO CHE HA AVUTO UNA GRANDE INFLUENZA NELLA TUA VITA?
Si in realtà 3 :
1= On the road di Jack Kerouac ,
2= Cent’anni di solitudine di Gabriel Garcia Marquez,
3= Alice nel paese delle meraviglie di Lewis Caroll Questo in particolare perché racconta di questi
personaggi e posti irreali o sconosciuti alla mente umana, “ S’io avessi un mondo come piace a me, là tutto
sarebbe assurdo: niente sarebbe com’è, poiché tutto sarebbe come non’è, e viceversa! Ciò che è non
sarebbe e ciò che non’è sarebbe! “ Questa frase mi ha ispirato molto poiché come Alice anch’io ho un
mondo come piace a me dentro di me. Perché questi non è altro che un viaggio dentro se stessi che a me
capita spesso di fare.
(da ragazzina leggevo molti libri Harmony e di Liala.)

CI RACCONTI IL TUO RAPPORTO CON LA SCRITTURA E COM’È CAMBIATO NEL TEMPO? COS’È RIMASTO,
COS’HAI PERDUTO, COS’HAI GUADAGNATO?
Il mio rapporto con la scrittura è cambiato ma statico nello stesso momento in quanto sono cresciuta quindi
ho una visione delle cose più vera,questo non ha cambiato il mio modo di sognare anzi esso si è adattato
alla mia crescita personale ma restando invariato in quanto la fantasia non ha perso il suo fascino.
Mi sono rimasti i sogni, la speranza e soprattutto la curiosità di conoscere ciò che non possiamo ne vedere
ne toccare.
In verità non ho perduto nulla o quasi.
Ho guadagnato memoria dei racconti di vita, di speranza, d’amore ecc da tante persone che hanno
condiviso con me i loro pensieri ed io ne ho costruiti fogli scritti. In particolare ho guadagnato rapporti
umani e rapporti persi con persone a cui tenevo ma che avevamo divise le nostre strade.

CHE RELAZIONE C’È TRA LA SCRITTURA E LA SOCIETÀ, CON LE SUE INFLUENZE POLITICHE E CULTURALI?
COME S’INSERISCONO QUESTI ASPETTI NELLA TUA PRODUZIONE LETTERARIA?
La scrittura e la società dovrebbero essere due mondi a se, in quanto la scrittura è fatta di ispirazione,
fantasia, nostalgia cioè tutto ciò che è dettato dal sentimento e a volte anche dall’illogica (almeno che non
parliamo di giornalismo che è un altro campo e ci sarebbe troppo da dire), mentre la società è formata da
leggi, relazioni, regole e comportamenti consoni ad occasioni e momenti ma già nella notte dei tempi c’è
sempre stato un connubio che rende l’una influenzata dall’altra, quindi spesso grandi scrittori si sono
ispirati o fatti condizionare dalla società e il momento politico o storico di un certo periodo , e nel contrario
anche le società si sono lasciate condizionare o ispirare dal pensiero filosofico o utopistico di alcuni scrittori.
Questi aspetti si inseriscono nella mia produzione letteraria in quanto sono presenti facendo parte del mio
quotidiano, mi piace parlare di politica, di storia, di cultura di tutto ciò è presente nella mia vita e la vita
della maggior pare di chi legge, quindi tutto ciò viene raccontato da me nei miei libri e automaticamente
spero sia motivo di riflessione, che aiuti a mettersi in discussione e fare se il caso anche autocritica.

PROGETTI LETTERARI FUTURI, SOGNI, IDEE DA ATTUARE PER LA TUA VITA?
Si, tantissimi sogni nel cassetto, moltissimi fogli scritti, cancellati, riscritti e modificati sulla scrivania, miriadi
di idee nella testa che litigano tra loro per dire chi è la prima e soprattutto vorrei attuare tantissime cose tra
cui viaggiare per raccontare ma per adesso credo che i viaggi della mente e dell’anima avranno il
sopravvento ma sicuramente non cambieranno ma semplicemente arricchiranno la mia vita.

UNA CITAZIONE CHE RAPPRESENTI IL TUO RAPPORTO CON LA SCRITTURA.
Finché ci sarà un solo essere umano che scriverà di sogni e speranze, l’umanità non sarà del tutto perduta
(Anna Valente)
Grazie per la cortese attenzione Anna Valent

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Intervista GUGLIELMO ANTONELLO ESPOSITO

LIBRO: “Nei secoli e per sempre”

Oltre a scrivere, cosa fai nella vita?
Sono un pensionato, ed ora mi posso dedicare completamente ai miei interessi.
Da dove nasce la tua ispirazione?
Dalla mia innata curiosità e dai molti libri letti
Come è nato il tuo libro? Hai preso spunto da qualcosa?
Dalla mia passione per la “storia” da cui, romanzando, ho incluso l’origine della mia famiglia
Uno scrittore può imparare lo stile?
Il fatto di essere scrittore, credo includa un proprio stile di base, certamente si può perfezionare, traendo esempio da autori particolarmente apprezzati.
Perché i lettori dovrebbero leggere il tuo libro?
Per poter così viaggiare con la propria mente nell’arco temporale di quattromila anni, un viaggio nel tempo che immergerà il lettore, in un atmosfera di mistero, avventura e amore, e che sicuramente desterà in ognuno, l’interesse di approfondire la conoscenza della storia, scoprendo i valori umani che hanno caratterizzato ogni epoca.
Qual è lo scrittore che ti ispira di più e perché?
Ce ne sono molti ma attualmente, il mio preferito in assoluto è Ildefonso Falcones, per la sua capacità di coinvolgermi attraverso la descrizione dettagliata di ogni particolare, al punto di rendermi visibile e vivibile ciò che scrive
Oltre a scrivere, ti dedichi ad altre arti?
Oltre ad aver scritto questo romanzo, faccio teatro amatoriale, recitando con la mia compagnia, mettendo in scena ormai da un ventennio, le mie commedie.
Quali sono per te le influenze reciproche tra letteratura e vita?
Sicuramente, la letteratura allarga le vedute di ognuno, migliorandone la vita.
Hai una tua fan page? Hai un blog? Sei seguito?
Sono in Facebook e Instagram, e da li, chi interessato può andare al mio blog, che però al momento, tratta solo delle mie commedie. Avendo appena edito questo mio primo romanzo, non sono ancora conosciuto, e di conseguenza
per il momento, non sono molto seguito.
Una citazione che rappresenti il tuo rapporto con la scrittura
“Scrivere è dipingere i sogni, leggere è contemplarli”.