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Intervista GUGLIELMO ANTONELLO ESPOSITO

LIBRO: “Nei secoli e per sempre”

Oltre a scrivere, cosa fai nella vita?
Sono un pensionato, ed ora mi posso dedicare completamente ai miei interessi.
Da dove nasce la tua ispirazione?
Dalla mia innata curiosità e dai molti libri letti
Come è nato il tuo libro? Hai preso spunto da qualcosa?
Dalla mia passione per la “storia” da cui, romanzando, ho incluso l’origine della mia famiglia
Uno scrittore può imparare lo stile?
Il fatto di essere scrittore, credo includa un proprio stile di base, certamente si può perfezionare, traendo esempio da autori particolarmente apprezzati.
Perché i lettori dovrebbero leggere il tuo libro?
Per poter così viaggiare con la propria mente nell’arco temporale di quattromila anni, un viaggio nel tempo che immergerà il lettore, in un atmosfera di mistero, avventura e amore, e che sicuramente desterà in ognuno, l’interesse di approfondire la conoscenza della storia, scoprendo i valori umani che hanno caratterizzato ogni epoca.
Qual è lo scrittore che ti ispira di più e perché?
Ce ne sono molti ma attualmente, il mio preferito in assoluto è Ildefonso Falcones, per la sua capacità di coinvolgermi attraverso la descrizione dettagliata di ogni particolare, al punto di rendermi visibile e vivibile ciò che scrive
Oltre a scrivere, ti dedichi ad altre arti?
Oltre ad aver scritto questo romanzo, faccio teatro amatoriale, recitando con la mia compagnia, mettendo in scena ormai da un ventennio, le mie commedie.
Quali sono per te le influenze reciproche tra letteratura e vita?
Sicuramente, la letteratura allarga le vedute di ognuno, migliorandone la vita.
Hai una tua fan page? Hai un blog? Sei seguito?
Sono in Facebook e Instagram, e da li, chi interessato può andare al mio blog, che però al momento, tratta solo delle mie commedie. Avendo appena edito questo mio primo romanzo, non sono ancora conosciuto, e di conseguenza
per il momento, non sono molto seguito.
Una citazione che rappresenti il tuo rapporto con la scrittura
“Scrivere è dipingere i sogni, leggere è contemplarli”.