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L’ARTE SALVAGUARDIA DELL’UMANO

di Martina Paolantoni

 Interessante focus sul futuro dell’Arte si è tenuto a Roma, alla galleria Sempione, alla presenza dei maestri Ennio Calabria, che ha guidato l’incontro, Sandro Bini, Ezio Farinelli, Gianni Testa. Una tavola rotonda arricchita dal prezioso contributo di molti artisti –Francesco Astasio Garcia, Maria Grazia Bomba, Marco Coppola, Stefania Pinci solo per citarne alcuni- oltre agli addetti ai lavori Rita Pendolesi, responsabile dell’archivio storico di Ennio Calabria, la critica Ida Mitrano, scrittori, politici, psicoterapeuti, giornalisti, musicisti, rappresentanti di associazioni culturali. Molti i temi affrontati dalla pittura del beato Angelico al taglio di Fontana per capire il ruolo dell’artista e dell’Arte nella salvaguardia della coscienza sociale dopo la pandemia. E rispondere a quali sono le prospettive per l’Arte. Quali le vie percorribili e che ruolo hanno i social nell’avvicinare i giovani alla pittura?

In questi ultimi due anni si sono moltiplicate le espressioni creative: abbiamo cantato dai balconi; dipinto grandi bandiere con le impronte colorate dei nostri bambini; visitato musei stando seduti sul divano; seguito tutorial di pittura; guardato su un tablet quadri della “grandezza di un francobollo” – ironizza il politico ed appassionato di pitturaRoberto Chiappini. Ma tutto è Arte?

  Ma dopo questi anni di pandemia manca una definizione di Arte; manca la critica che scopra la relatività e la necessità di misurarsi con i limiti. Cita il maestro Beni: “Manca nei  giovani artisti l’interrogarsi sulla verità che li spinge a creare in un mondo”.

In un mondo in cui siamo accucciati nel visibile, nell’apparire; l’Arte, espressione dell’uomo, è stata vittima della velocità sotto il torchio della tecnologia. Tiaziana Caroselli, psicoterapeuta, imputa la causa di questa crisi al modo di vivere caratterizzato da una velocità. Certamente la velocità è una delle cifre della nuova arte. D’altro lato la velocità produce una stasi e l’uomo è rimasto paradossalmente paralizzato. Ci sentiamo figli ma la vita ci richiede di essere padri. E la realtà non è quella che immaginiamo, ma quella che accade mentre viviamo.

Come ogni tavola di confronto non sono mancate le divergenze, che alimentano il dibattito e la riflessione. Cita Danilo Mestosi, giornalista: “Tutti si sentono artisti. Ma l’arte pittorica è una disciplina”. È pur vero che l’Arte spesso ha delle manifestazioni inedite, precisa Calabria, evocando Fontana che nel suo taglio era avanti rispetto all’umanità. Si pone il problema, semmai, di definire in che modo una dimensione imprevedibile diventa organica in un progetto.

Dal canto loro le arti tradizionali hanno perso mercato, si pone il problema di recuperare mercato, senza scongiurare l’opposto: l’Arte diventi merce, valutata indistintamente dalla sensazione che produce nell’osservatore e quotata al pari di una opzione sul mercato monetario. Stretti in questa morsa  gioca un ruolo fondamentale l’autore. Cita il maestro Beni: “Chi osserva il quadro vuole sentire le emozioni che solo l’autore può trasmettere”.

 Per aprire una finestra sul futuro, dunque, occorre da un lato contestualizzare le vicende del tempo corrente, dall’altro affidare la risposta a chi sente l’arte come spinta endogena incondizionata,  anelito vitale, una necessità. In tal senso cita il maestro Calabria:l’Arte e rendere visibile l’invisibile”.

Se è vero che l‘’Arte non muore mai, come- Cita il maestro Testa- È sempre viva in qualsiasi circostanza anche nei periodi più brutti si risolleva”. E anche vero che la situazione pandemica ha cambiato anche la salvaguardia del reale dell’Arte, con il rischio di modificare il rapporto di causa effetto. Sta nascendo una nuova soggettività, il calore è quello che sento non più quello che segna il  il termometro; la collettività si va unificando e la coscienza intellettuale non si pone più certi problemi trascendentali che davano vita all’opera. L’Arte oggi deve riacquistare la responsabilità dell’identità umana e diventare qualcosa di cui non si può fare a meno. Tornare ad essere quel riverbero di una spiritualità vaga ma profonda, memoria permanente dell’identità umana.

Perciò mostre ed incontri come questi sono momenti di crescita ed avvicinano gli osservatori all’opera. Momenti di riflessione.  Cita il maestro Coppola: “Un  dibattito per salvaguardare la sopravvivenza dell’artista come figura centrale”. Ma anche per rilanciare la cultura e fare il punto della situazione sulle forme e certi meccanismi della socialità che ora i giovani vogliono tornare a vivere, cercando una collaborazione con il web che in questo periodo di crisi ha fornito un utile, e per certi versi necessario succedaneo delle compresenze dal vivo ed agli eventi.

Vogliamo concludere questo articolo con le parole del maestro Astasio Garcia il quale per spiegare come far venire ai giovani la voglia di Arte scomoda Saint-Exsupéri:Se volete costruire una nave non prendete degli operai insegnato loro come tagliare il legno, ma fategli venire voglia del grande mare!”

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UNA RONDINE NON FA PRIMAVERA? CINQUE SCRITTORI SI!

di Martina Paolantoni

Riparte la Fiera Letteraria di Roma: “Lettere al Sempione OFF

Con la primavera tornano gli appuntamenti importanti per il corpo, la mente e per l’anima.  Mettere a posto l’armadio, fare jogging, indossare una camicia colorata; raccogliere i capelli per scoprire il viso e godere di quel sole tiepido che fa spuntare le efelidi sulle gote. Inebriarsi di un nuovo profumo floreale ma,  soprattutto, scegliere un buon libro da leggere en plan air e per questo c’è “Lettere al Sempione OFF!” La rassegna, che si tiene per il secondo anno a Roma nello storico quartiere di Monte Sacro, è un’occasione da non perdere per lettori e addetti ai lavori.

Come la migrazione delle rondini dà inizio alla stagione primaverile, così molti autori di saggi e di poesie (più di sessanta) si volgeranno il sette ed otto maggio 2022 alla Fiera del Libro di Roma  “Lettere al Sempione OFF”. Organizzata dalla Galleria Arte Sempione in collaborazione con l’associazione Officine Culturali Romane e Segnalazioni Letterarie ed editori come Collana Orofino  è un luogo di incontro tra autori emergenti ed affermati ed un pubblico selezionato tra acquirenti divisi per fasce di età, rappresentanti di associazioni culturali, tra i quali Ass. Cult. AppArtenere, giornalisti, critici ed editorialisti che intervisteranno gli scrittori.

Ed agli scettici, a coloro che anelano il calore del camino ed il soffio del vento inverale, agli esitanti ad uscire dalla tana con la loro retorica “una rondine non fa primavera”, rispondiamo: non dubitate, la primavera letteraria ci sarà! Gli autori saranno molti e più numerosi. Quest’anno, infatti, la rassegna si arricchisce con la partecipazione di Atile Edizioni presente all’evento con ben cinque scrittori, che oscillano dalla saggistica, la poesia e la narrativa.

Il fil rouge che sembra legare gli scrittori editi dalla scuderia Atile nel 2022 quest’anno è Dante, considerato che, a ridosso delle celebrazioni per il settecentenario dantesco, saranno presentati due tributi al Sommo Poeta. Il primo è  “Versi Di-Vini” di Martina Paolantoni (Atile Edizioni, 2022), saggio in cui l’autrice, unendo la passione della enogastronomia a quella per la lettura della poetica dantesca, con taglio innovativo ricerca tra i versi danteschi un riflesso dionisiaco e svela le emozioni di ordine psicologico, naturalistico, stilistico-musicale che il Poeta attraverso la metafora del vino voleva suscitare. Il secondo è l’ avvincente romanzo di Arcimbaldo Materiale, “L’inconfessabile(Atile Edizioni, 2022), in cui i giovani Paolo e Francesca sono contestualizzati in epoca moderna. Con una nervatura letteraria ricca di colpi scena e risvolti inaspettati, è sempre vivo il tema di quel sentimento di amore ed amicizia, ostacolato dalle famiglie o dal ceto sociale, che affascina i lettori di ogni epoca.

Vero è che affinché la primavera sia degna di tale nome (dal latino classico primo vere «all’inizio della primavera, ver veris») non devono mancare i versi dei poeti e soprattutto le poesie d’amore. Ecco allora le poesie di Marco Costa, “Versi al capolinea” (Atile Edizioni, 2021) in cui  tratteggia l’amore: dall’amore romantico e passionale, all’amore filiale e amicale, per gli animali, per la Città Eterna. Ed esprimendosi con l’unicità del romanesco invita a cogliere lo spirito di questa stagione: la rinascita. Nonostante le paure e il cuore pieno ‘de cerotti’ ci sarà sempre una via d’uscita e arriverà un’altra persona a donare amore e giorni sereni. Sentimenti, che uniti ad una introspettiva sofferenza, sono ancor più veritieri inFollie di un savio” di Lorenzo Cristallini (Atile Edizioni, 2021). Nei suoi dotti versi, talvolta sfiancati, talvolta ironici fa affiorare differenti temi e sprona a trovare nuovi spunti di riflessione: dall’impegno civile agli aspetti più peculiari dei giochi politici del passato e dell’attuale realtà sociale. Immergendosi fra le parole, chiama in causa gli ideali più alti e le poesie e gli aforismi evocano dinamicamente  sensazioni, emozioni, riflessioni di valenza universale. Al coro dei noteroi si aggiunge un’altra voce. Quella della poetessa Floriana Contestabile, autrice di  “E mai si arrenderanno” (Atile Edizioni, 2021), in cui la metrica diventa tramite per esprimere uno dei valori sacri: la famiglia. Essa, con le sue mille sfaccettature, per molti è tutto, per altri un inizio, per altri ancora un guscio in cui l’esistenza umana trova consolazione nei sentimenti autentici e nella gioia delle piccole cose.

L’evento strizza l’occhio al Salone Internazionale del Libro di Torino, fiera letteraria che giunge a maggio 2022 alla XXXIV edizione e si proporrà importanti filoni tematici tra i quali la sostenibilità e l’ambiente. Ma è anche un’anteprima speciale del Salone del Libro di Atile che si terrà a Roma a metà Giugno: un salotto letterario dedicato alla giovane casa editrice, che si annuncia ricco di sollecitazioni per lo spirito e punto di riferimento per il panorama culturale capitolino.