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Poetando per la città di Francesco Soldini
on lo stile espositivo e il poetare che hanno caratterizzato “Diari poetici”, opera pubblicata nel 2021, Francesco Soldini, attraverso un linguaggio essenziale, che assolve appieno alla funzione poetica, esprime sé e racconta se stesso fermandosi dinanzi alla quotidianità per ascoltare non solo la sua anima ma anche quella universale. È un poetare creativo, quasi con caratteristiche meditative. Soldini usa la fantasia condividendo con i lettori emozioni (fra le quali la nostalgia, in “Visita a Milano”) e sentimenti ma anche suscitandoli, esplorando la soggettività poetica e trasmettendo conoscenza su una varietà di argomenti. I giorni non sono tutti uguali e il poeta li vive cogliendone con sguardo profondo gli aspetti che più scompigliano i suoi stati d’animo. Nella poetica di Soldini ci sono elementi ricorrenti, “sentiti” con spirito differente di volta in volta: la città planetaria; l’alternarsi della notte e del dì; la ciclicità delle stagioni; l’acqua, componente prezioso della natura, e le sue figurazioni. Pioggia, mare, lago esplicano e celebrano la sacralità dell’acqua come chiave d’accesso a una proficua comprensione del sé e l’acqua di lago consente all’uomo, all’uomo-poeta, al suo io lirico, di specchiarsi. L’elemento acqua è connesso al concetto di luogo ma anche di fluidità temporale, che riscontriamo in molti poeti del Novecento. Tuttavia, l’acqua di un lago è differente da quella di un fiume che fluisce continuamente, cambiando aspetto attimo dopo attimo. L’acqua lacustre non fluisce, è sospesa nel tempo, è quasi, in chiave simbolica, la stagnazione dell’io. Io che deve rinascere. Ma il lago parla … parla mediante la sua stessa acqua al poeta ed è lo specchio di un amare, in fondo è l’immobilità che parla e parla di vita. E’ il lago dell’anima.
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