fbpx
Post Instagram Quadrato Auguri Anno Nuovo in Stile Elegante Nero Giallo Scuro Bianco Oro (320 × 238 mm) (330.17 × 226.31 mm) (311 × 220 mm) (800 × 800 px) (29)

INTERVISTA ELENA BOGGIA

AUTRICE DI Le chiavi di casa

DA DOVE NASCE LA TUA ISPIRAZIONE?
L’ispirazione è ovunque, non dipende solo da cosa ho intorno, ma dal mio stato d’animo. Se riesco a
mettere da parte i pensieri della vita quotidiana e schiarirmi la mente, tutto ciò che mi circonda può
diventare fonte di interesse: un paesaggio, un’anziana signora seduta al tavolino di un bar, un automobilista
stressato nel traffico, una bambina che ride rumorosamente… Ogni cosa può diventare l’inizio di una storia.
COME È NATO IL TUO LIBRO? HAI PRESO SPUNTO DA QUALCOSA?
Il mio libro nasce dalla passione per la scrittura unita al bisogno di trasformare un evento drammatico della mia vita, in qualcosa di positivo. E cosa può essere migliore, se non un libro, per un’aspirante scrittrice?
DI COSA TRATTA IL LIBRO CHE HAI PUBBLICATO CON ATILE EDIZIONI?
Tratta di problematiche ambientali e di come, scelte sbagliate di pochi, se non rispettose nei confronti
dell’ambiente, possono rovinare la vita di tanti.
Spero, con questo libro, di contribuire a diffondere il messaggio che la natura vada SEMPRE curata,
rispettata ed amata. Noi ne facciamo parte e se continueremo a distruggerla e inquinarla, non avremo una prospettiva di vita felice.
QUAL’ È LO SCRITTORE CHE TI ISPIRA DI PIÙ E PERCHÉ?
Nel corso della mia vita ho letto tantissimi libri, di cui ricordo troppo poco purtroppo. Gli autori che mi sono rimasti di più nel cuore, per i classici Giovanni Verga e tra i romanzi più moderni, invece Lucinda Riley.
Sicuramente quest’ultima mi ha condizionata molto nella stesura del mio romanzo. Ho apprezzato la sua
scrittura delicata e ricca di valori. La figura femminile viene sempre descritta con eleganza e, seppur con le
sue fragilità, capace di reagire alle avversità della vita con coraggio e fermezza.
OLTRE A SCRIVERE, TI DEDICHI AD ALTRE ARTI?
L’ altra mia grande passione è la fotografia. Anch’essa ereditata da mio padre che però non ha fatto in
tempo ad insegnarmi.
Quindi ho provato a seguire le sue orme, usando la sua mitica Canon Reflex manuale e il suo sviluppatore
per sviluppare in camera oscura le foto scattate sul rullino.
Ho fatto servizi fotografici alle mie amiche e ai paesaggi, ovviamente sempre le mie montagne come
protagoniste.
Negli ultimi anni ho accantonato questa passione e dedicato ogni attimo ‘libero’ alla scrittura, sia per il suo forte richiamo, sia perché la posso coltivare ovunque io sia e non necessita di particolari strumenti, basta carta e penna o tutt’al più un pc o uno smartphone.
STILI UNA SCALETTA PRIMA DI INIZIARE A SCRIVERE O SEGUI L’ISPIRAZIONE?
Solitamente seguo tre fasi: la prima è di pura ispirazione, ossia scrivo ciò che mi passa per la mente di getto, senza pormi troppe domande.
Nella seconda fase invece rileggo ciò che ho scritto e cerco di capire se ha un senso, se è grammaticalmente corretto e in caso contrario sistemo.
È in questa fase che stilo una scaletta, partendo dalla mia ispirazione e organizzando le idee in modo che
seguano una struttura degna di un romanzo o racconto, a seconda dei casi.
L’ultima fase, possibilmente dopo almeno qualche giorno per avere una visione più distaccata, rileggo tutto, dall’inizio alla fine. Aggiungo, modifico o taglio parti che ritengo inadatte.
Se sono sufficientemente soddisfatta mi fermo, altrimenti rileggo e il lavoro riparte…
VIENI DA UNA FAMIGLIA DI SCRITTORI?
Posso orgogliosamente rispondere di sì, scrittori umili che hanno tenuto la loro arte per sé o per pochi
fortunati (tra cui io) che ne hanno potuto beneficiare. Mia nonna Dina, nata un secolo fa, venuta a mancare da qualche anno, nonostante abbia potuto frequentare pochi anni di scuola, ha sempre avuto un rapporto di amore per la scrittura. Un dolcissimo ricordo che ho è di quando mi fermavo a pranzo da lei dopo scuola e mi chiedeva il significato di alcune parole che aveva sentito in televisione o letto su qualche rivista. Si annotava la risposta su dei cartoncini che aveva precedentemente ritagliato con cura dalle scatole della pasta. Aveva una scrittura delicata, con tanti ghirigori come a voler infiocchettare quelle parole per tenerle strette nella sua mente.
Mio padre, ossia suo figlio, beh… lui era un poeta. Le sue poesie hanno fatto innamorare mia madre e
sostituito la sua presenza nei lunghi anni in cui si trovava lontano da casa per lavoro.
QUANTO CONTANO LE TUE RADICI IN QUELLO CHE SCRIVI?
Semplicemente tutto!
Prendo ispirazione dalle montagne che incorniciano la mia vita da sempre, dai valori sani che mi hanno
insegnato i miei genitori. Poi da lì la creatività prende vita e vola attraverso mondi che non ho mai visitato e descrivo persone che non ho mai conosciuto. Ma ogni elemento parte dalle mie radici e prende spunto da tutto ciò che ha fatto parte della mia vita.
COSA VUOI COMUNICARE CON IL TUO LIBRO?
Quando hai la fortuna di nascere e crescere in mezzo alla natura, e tramandare alla nuova famiglia che hai
creato la bellezza di ciò che ci circonda, diventa quasi un dovere portare avanti il messaggio che essa vada rispettata e conservata al meglio.
Gli ultimi decenni ci hanno fatto capire che la mano dell’uomo la sta inesorabilmente distruggendo e che è nostro dovere fare la nostra parte per fermare questo scempio.
Questo libro è stato scritto principalmente per questo motivo.
PERCHÉ I LETTORI DOVREBBERO LEGGERE IL TUO LIBRO?
Mettendo da parte la modestia, credo fermamente che questo libro sia un messaggio di amore per tutte le generazioni nei confronti della natura, la quale per tutta la vita ci coccola, accudisce e fornisce ciò di cui
abbiamo più bisogno.
Sono anche convinta che sia ben strutturato e che abbia una trama coinvolgente. Sia la protagonista che i
personaggi che man mano incontrerà durante il suo ‘viaggio’, hanno molto da raccontare e le sfaccettature del loro carattere li renderà presto interessanti agli occhi del lettore.
Il finale poi è ricco di suspence e colpi di scena.