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ROMA

Intervista Enzo Romano

Libro: La chitarra mi ha salvato

Oltre a scrivere, cosa fai nella vita?

Sono da sempre musicista e cantautore: negli anni 60/70/80 con I GRIMM
(io e i miei fratelli), trio di successo con hits come “Be my baby”, “Piccola” e “Liana”, in finale Big al Festival di Sanremo ’79; poi sa solista con tre album. Insegno, inoltre, chitarra a diversi allievi di tutte le età.


Com’è nato il tuo libo? Hai preso spunto da qualcosa?

Il mio libro è nato da un’idea antica: raccontare la mia storia umana e artistica e, insieme, un manuale didattico: per far capire quanto la musica sia stata importante per me, nella vita, e quanto può esserlo per chiunque. Per scrivere, seguo l’ispirazione; la parte più impegnativa è iniziare, poi “viaggio” … La lettura di libri, e io ne leggo, ti schiude la creatività, la arricchisce.


Quanto contano le tue radici in quello che scrivi?

La napoletanità conta, eccome, per la mia creatività. Sia per le canzoni, che per i libri.


Uno scrittore può imparare lo stile?

Il confronto con i Grandi autori, sicuramente, è utile per crearne uno
proprio.


Cosa vuoi comunicare con il tuo libro e perché i lettori dovrebbero leggerlo?

Ho scritto questo libro per far comprendere l’importanza vitale della musica a qualsiasi età e livello la si approcci. Dunque, anche amatoriale, con i suoi straordinari poteri propedeutici e terapeutici per l’anima e per la salute della mente e del corpo. Un autentico toccasana, soprattutto, nei momenti duri e difficili, a volte sconvolgenti, della vita.
Come è capitato a me… I lettori dovrebbero leggerlo questo libro, perché… chi può obiettivamente
sostenere di non aver mai vissuto traumi da bambino o nell’adolescenza? Credo pochi. Ecco, questo libro
può aiutare ad iniziare a RIALZARSI. Il libro narra dei miei traumi infantili e anche da adulto, come
recentemente. E di come sono riuscito a ‘rialzarmi’ grazie soprattutto alla Musica.


Qual’ è lo scrittore che ti ispira di più e perché?

I “miei” scrittori: Kalhil Gibran, Gandhi, Luciano De Crescenzo, Stefania Auci, ma anche altri: per pensiero, filosofia, ironia e stile narrativo. Amo le biografie.


Oltre a scrivere ti dedichi ad altre arti?

Canto, suono e insegno la chitarra, faccio live e intrattengo con piglio da “teatro canzone”: essere nato a Napoli, aiuta..
Quali sono per te le influenze reciproche fra Letteratura e Vita?

Io scrivo ciò che vivo. Da sempre; poi si può romanzare.. Ma lo spunto è la Vita.
Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?

Si, due in particolare: “Il Profeta” di Kalhil Gibran e “La mia fine è il mio inizio” di Terzani.


C’è uno scrittore che consideri il tuo mentore?

Il mio mentore è la “somma” di tutti quegli autori che ho trovato, e trovo, interessanti: da ciascuno ho cercato di imparare qualcosa. Un antico proverbio napoletano dice: Fattella cu’ chi è meglio ‘e te e miettece ‘e spese vicino… Appunto.