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Intervista Marco Sommacal

Autore della silloge “La voce del silenzio “

– Da dove nasce la tua ispirazione?

Sono una persona che si ascolta molto ed empatico verso un inconscio collettivo, per questo impiego gran parte del mio tempo nella scrittura e lo studio.

– Come nascono le tue poesie?

Spesso per un’esigenza di liberazione emotiva, a volte solo per creatività.

– com’è nato il tuo libro?

Oramai ne ho scritti quattro la scrittura sta diventando una passione conclamata.

– Quanto contano le tue radici in quello che scrivi?

Molto ho alle spalle un vissuto impegnativo, la mia sensibilità è l’essenza per i miei scritti.

– Cosa vuoi comunicare con il tuo libro?

Chi sono attraverso la lirica che a mio avviso può superare la filosofia, nel bisogno di comunicare i miei paesaggi interiori.

– Perché i lettori dovrebbero leggere il tuo libro?

Credo che attraverso la mia introspezione ed analisi il lettore si possa rivedere e sentirsi trasportato in prima persona.

– Di cosa tratta il libro che hai pubblicato con Atile Edizioni?

È molto incentrato sull’ascolto di se, nelle relazioni sulle alterazioni che esse creano, alla bellezza estesa come risoluzione di un esistenza, alla passione o alla delusione di un gioia, a quanto sia legato il dolore per saper amare.

– Oltre a scrivere, ti dedichi ad altre arti?

Si dipingo.

– Quali sono per te le influenze reciproche fra letteratura e vita?

Sono strettamente correlate, una risponde all’altra, la conoscenza letteraria può essere una stampella un via per un abito di vita.

– Esiste un libro che ha avuto una grande influenza nella tua vita?

Si “L’insostenibile leggerezza dell’essere “ di Milan Kundera.

Grazie a Marco Sommacal