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RECENSIONE STORIA DEL DOTTOR IGNAZIO

a cura di Valentina Labattaglia

La Storia del dottor Ignazio racconta la vicenda di un medico particolare che basa la sua carriera curando i pazienti con prescrizioni strane e lontane dalla scienza della medicina. La sua vita procede senza avvenimenti eclatanti fin quando un giorno il dottore viene “abbandonato” dai suoi pazienti che decidono di non affidarsi più alle sue cure e incomincia per lui una lenta fase di declino e discesa nell’abisso. Oltre il successo evanescente e fittizio del professionista medico, in verità, si cela il dramma di un uomo solo, logorato e angosciato.    

Ignazio perde il controllo sulla sua carriera, sulle relazioni interpersonali e, soprattutto, non riesce più a riprendere le redini della sua vita che si trasforma in un incubo: il vuoto interiore e l’insoddisfazione perenne accompagnano i suoi giorni che perdono colore e diventano sempre più grigi, privi di senso e di prospettive future. 

Perso in un vortice di fallimenti  e mancanza di speranza, Ignazio con gli occhi della disperazione vede nella sconfitta l’unica via di uscita alla sua sofferenza, allora non combatte più e, come un moderno inetto, incapace di accettarsi e farsi accettare dalla società,  si lascia andare e si arrende.

Le ultime pagine e i pensieri di Ignazio fanno tremare e riflettere, fanno commuovere e sconvolgere allo stesso tempo. Con un ritmo narrativo e stilistico davvero denso e ricco di pathos, che lascia in alcune pagine senza parole, l’autore regala una storia toccante, amara ma assolutamente realistica e quotidiana, invitandoci a soffermarsi su un punto focale: la vita, talvolta, può essere crudele e quando si perde il contatto con il mondo può farci sentire davvero molto soli. Nell’indifferenza totale, in assenza di certezze e di punti fermi è giusto mollare o continuare  a combattere? Una risposta sicura non può essere data ma, di certo, ai più piace pensare che la speranza sia l’ultima a morire.

Valentina Labattaglia