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Intervista Giovanni Renda

TITOLO DEL TESTO: ANACLETO E IL PAESE DEGLI ASINI VOLANTI.

OLTRE A SCRIVERE, COSA FAI NELLA VITA?

La mia attività principale è quella di ingegnere/bioarchitetto e mi occupo di progettazioni biocompatibili ed ecosostenibili.  Appassionato di recupero e valorizzazione dei Borghi Storici, nel 2015 ho costituito l’Associazione “Borghi da Ri..Vivere” diventandone presidente e svolgendo un’assidua attività di promozione dei territori per individuare le identità locali al fine di innescare un processo virtuoso di valorizzazione turistico ed economico. Adesso questa passione occupa gran parte del mio tempo e mi dà lo stimolo per raccontare le esperienze ed emozioni che trovo nei borghi della mia rete, che attualmente sono oltre 50. Oltre a ciò mi piace svolgere azioni per la salvaguardia dell’ambiente ed educazione alla salute e dedicarmi, con grande entusiasmo, a coltivare il mio piccolo orto.

COM’È NATO IL TUO LIBRO? HAI PRESO SPUNTO DA QUALCOSA?

Nell’ambito della mia passione per i borghi ho trovato l’ispirazione per raccontare la bellezza dei luoghi e contemporaneamente mettere in evidenza le difficoltà che si riscontrano per farli emergere e renderli appetibili per un flusso di turisti amanti dei borghi, nonostante le potenzialità visibili, ma che purtroppo spesso vengono sottovalutate. Il mio percorso continuo in questi luoghi magici e la comune rassegnazione riscontrata mi ha suggerito di scrivere questo racconto con la convinzione che questo mio nuovo modo di comunicare servirà in qualche modo a far discutere del problema dell’abbandono e della rinascita dei borghi che pretendono rispetto.

COSA VUOI COMUNICARE CON IL TUO LIBRO?

Da anni sto cercando di far capire, attraverso un lavoro incessante di comunicazione, che occuparsi dei borghi è un passaggio obbligato, soprattutto per la loro storia passata, per le profonde radici, per quello che rappresentano, per le potenzialità sottovalutate che diversamente potrebbero innescare un discreto processo di sviluppo economico. Attraverso le molteplici iniziative svolte, convegni, tavoli tecnici, dibattiti nei luoghi che definisco da “Ri..Vivere”, per avviare un percorso culturale ed una presa di coscienza da parte delle popolazioni che hanno ancora oggi il coraggio di abitare questi luoghi “perduti”, esteso anche alle amministrazioni locali che hanno un compito arduo e molto complicato, ho deciso di cambiare dinamiche comunicative. E l’ho voluto fare con il linguaggio delle favole, un linguaggio attraverso il quale tutti torniamo bambini, con la curiosità di conoscere ed imparare.

Anacleto, cosciente delle potenzialità del suo paese denominato “Bencistai”, si inventa la storia degli asini volanti per attirare le persone a ritornarci e farlo rivivere con lo splendore di un tempo. Con questo racconto vogliamo tornare bambini, pronti a seguire Anacleto e ritornare ad abitare i borghi, stracolmi di un fascino ineguagliabile. Ma affinché avvenga questo bisogna mettersi all’opera e guardare con occhi diversi, ma soprattutto occorre saper ascoltare le voci del passato per poter interpretare meglio il futuro. Amare un borgo significa rispettarlo, apprezzarne ogni valore intrinseco, esaltarlo, proteggerlo. Significa riflettere sull’importanza che ha avuto nel tempo, sulle vicissitudini storiche e politiche. Quando i borghi hanno qualcosa da raccontare, meritano una platea che sappia ascoltare, capace di capire la loro bellezza infinita, la loro fragilità sospesa. La bellezza di un borgo sta in silenzio, siamo noi che dobbiamo capire la sua importanza e la sua valenza. Ma affinché avvenga questo è necessario avere una forte motivazione, occorre credere nelle potenzialità dei luoghi.

PERCHÈ I LETTORI DOVREBBERO LEGGERE IL TUO LIBRO?

Se da una parte le emozioni sono state importanti, perché mi hanno trasmesso una forte motivazione per procedere a costruire il racconto, dall’altra parte esse sono importanti anche per il lettore, che potrà immedesimarsi nel personaggio e provare piacere nel leggere la sua storia. Il motivo principale per cui i lettori dovrebbero leggere il mio libro, infatti, è per provare forti emozioni e capire che la forza di volontà, l’entusiasmo, l’altruismo, l’amicizia, il legame con le proprie radici, le identità locali, sono gli ingredienti che possono trasformare ogni paese. Penso che questo è un libro che possono leggere tutti, dai bambini, ai giovani fino agli adulti, ma soprattutto gli amministratori, che dovrebbero fare tesoro della determinazione di Anacleto e lo dovrebbero divulgare il più possibile tra la popolazione per far capire che il desiderio di poter raggiungere nuovi traguardi dipende esclusivamente nella forza di volontà e credere in qualcosa di magico affinché tutto possa trasformarsi in realtà. Credere in questo, restando uniti, lavorando con impegno, si possono fronteggiare le catastrofi, superare le difficoltà, e fare in modo che ogni angolo dei borghi diventi scrigno di cultura.

DI COSA TRATTA IL LIBRO CHE HAI PUBBLICATO CON ATILE EDIZIONI?

Il vecchio Anacleto è uno degli abitanti più ben voluti del paese di “Bencistai”. Vive in una casina di legno in cima alla collina dalla quale domina tutta la vallata. Il suo paesello è molto popolato, ama raccogliere i prodotti dell’orto, incontrare i vecchi amici e trascorrere con loro giornate in allegria, ma anche conversare con i più piccoli abitanti del paese, ai quali racconta antiche storie, insegnando loro il rispetto per la natura. Tutto procede per il meglio, con un borgo che diventa sempre più popoloso e attira turisti grazie alle botteghe artigiane e ai prodotti ricavati dai campi, finché in un inverno piuttosto rigido un violento nubifragio distrugge tutto spopolando l’intero villaggio.

Proprio in una delle sue notti insonni il vecchio Anacleto decide di ideare un piano per risollevare le sorti del suo paesello e attirare nuovamente viandanti di ogni confine. Viaggiando per paesi sconosciuti, dove non possono riconoscerlo, inizia a raccontare a chi si trova sul suo cammino dell’esistenza di un paese magico dove, in un certo periodo dell’anno del tutto imprecisato, si possono ammirare gli asini volare, a significare che le attività potranno prosperare e soddisfare le esigenze degli abitanti. “Bencistai, il paese degli asini volanti”, questo il suo nome. Una bugia detta a fin di bene che però servirà ad attirare nel borgo di Anacleto, tra mille avventure, nuovi compaesani desiderosi di iniziare disparate attività e ripopolare un borgo dalle mille virtù.

QUAL È IL TUO RAPPORTO FRA SCRITTURA E IMMAGINI (FOTOGRAFIE, DIPINTI)?

Nel racconto c’è un legame molto forte tra la scrittura e le immagini realizzate dall’illustratore Luca Passafaro. Seguono perfettamente la narrazione mostrando gli aspetti più significativi. Scrittura e immagine si armonizzano l’una con l’altra e nella loro specificità contribuiscono a dare più forza e valore alla comunicazione. Essendo un racconto/favola, analizzando bene le illustrazioni si percepisce qual’è il significato del racconto. Le immagini danno valore al racconto e lo rendono più incisivo verso il lettore che deve poter capire qual’è il messaggio da percepire e l’immagine stessa non viene soltanto confinata nella scrittura, ma viene scambiata per letteratura.

CI RACCONTI IL TUO RAPPORTO CON LA SCRITTURA E COM’È CAMBIATO NEL TEMPO? COS’È RIMASTO, COS’HAI PERDUTO, COS’HAI GUADAGNATO?

Scrivere è uno strumento per crescere. Scrivere non riguarda necessariamente diventare scrittori. Sono due cose ben diverse. Né c’è bisogno di essere scrittori da Premio Strega per mettersi a scrivere. La scrittura non deve essere necessariamente legata all’obiettivo di pubblicare qualcosa o per sentirsi dire da qualcuno quanto siamo bravi: si scrive anche per stare meglio con sé stessi, per riscoprire i lati più profondi del proprio essere. Ciò che conta nel mio caso è stato individuare attraverso la scrittura, un percorso che più di tutti conduce a far capire qual è l’obiettivo da perseguire per raggiungere un risultato, che è la forza della determinazione, della voglia di fare, di agire, di collaborare e di credere in quello che si fa. Essendo la mia prima esperienza, che è stata emozionante soprattutto per il riscontro positivo che sto riscuotendo, penso di mantenere un legame forte con la scrittura perché sta facendo aumentare la stima in me stesso. C’è maggiore equilibrio con la mia quotidianità, con i miei pensieri, con il rapporto con gli altri. Con la scrittura, insomma, ci sto guadagnando molto nei rapporti con gli altri. Un bel traguardo!

CHE RELAZIONE C’È TRA LA SCRITTURA E LA SOCIETÀ, CON LE SUE INFLUENZE POLITICHE E CULTURALI? COME S’INSERISCONO QUESTI ASPETTI NELLA TUA PRODUZIONE LETTERARIA?

Fin dalle sue origini la scrittura ha avuto una rilevanza ‘pratica’ nelle società occidentali. Attorno a questa pratica sono sorte e si sono specializzate diverse attività e figure professionali. La presenza di strumenti di comunicazione come il web, che rafforzano e complicano il rapporto tra scrittura e società, rende ancora più attuale il dibattito sulla scrittura. La scrittura, del resto, non è un’abilità istintiva, impressionistica o improvvisata, ma un’attività in cui si migliora con l’addestramento mirato e prolungato nel tempo. La società, nelle sue varie componenti, e soprattutto i sistemi educativi sono chiamati a confrontarsi costantemente con l’universo della scrittura. Nel mio libro sono evidenziati diversi aspetti della società: la fragilità dei luoghi, le tradizioni, l’amore per la natura e per il proprio territorio, il rapporto con le persone, il ruolo della cultura, delle donne che portavano avanti  e che portano ancora avanti un’intera famiglia e un’intera società, il ruolo della politica per le giuste scelte di programmazione, il ricordo storico dei territori, il tutto in una logica educativa e professionale che dovrà tracciare un percorso per giungere al cuore del problema rappresentato dalla rinascita dei borghi. Concetti che si inseriscono molto bene in una produzione letteraria che mira alla sensibilizzazione per una presa di coscienza da parte di coloro che hanno ancora il coraggio di voler vivere nei luoghi delle radici.

PROGETTI LETTERARI FUTURI, SOGNI, IDEE DA ATTUARE PER LA TUA VITA?

Esistono altre due opere in progetto, legate sempre ai borghi. Uno avrà presumibilmente come titolo “Il silenzio della Bellezza”, l’altro “Un percorso tortuoso per la valorizzazione dei borghi”. Entrambi accompagneranno il lettore in luoghi magici, ricchi di storia, di bellezze, di tradizioni, di natura, luoghi dove si sentirà vibrare la tastiera dei cinque sensi, dove l’emozione incute un certo senso di benessere e dove la realtà dei luoghi e la mancanza di volontà spesso ostacolano i nostri sogni. Il tutto in un contesto scenografico grigiastro ma spesso a colori se guardato con nuovi occhi.

UNA CITAZIONE CHE RAPPRESENTI IL TUO RAPPORTO CON LA SCRITTURA.

Ho scoperto, con questo mio primo libro, che per me la scrittura è come un rifugio in cui prendermi del tempo: tempo per me, per quello che desidero, ma soprattutto per quello che mi fa fiorire dentro.