di Martina Paolantoni
Celebrare Capri, adagiata sul golfo di Napoli, come una seducente sirena su uno scoglio, con una mostra fotografica. Questo l’obbiettivo del vernissage-evento di Mastrangelo e Tentorio, il 22 maggio a Roma, dal titolo: “Capri”.
Ispirandosi al lavoro fotografico sull’isola di due pilastri dell’ottava arte, Mimmo Iodice e Luigi Ghirri, trent’anni dopo evocano questi luoghi due giovani interpreti. Giovani di età, ma maturi nel cogliere la realtà. Attraverso una insolita cifra stilistica, fissano i momenti di un’espressione sentimentale e coinvolgente, con un prezioso sviluppo delle immagini – con i sali d’argento- firmato Corsetti.
In questo tratto di mare gli antichi aedi immaginarono le sirene che ammaliavano i naviganti. Ed a ben vedere! Coste quasi ovunque alte e in molti tratti dirupate e inaccessibili, incise da numerose grotte note per la loro bellezza, il fragore delle onde che si rompono sugli iconici faraglioni.
Nel percorso espositivo c’è tutto questo, espresso dalla sensibilità dei due fotografi in diverse tavolozze di colori: dalle tinte del più bell’azzurrino e verde smeraldo, al bianco al nero. Gli autori sanno cogliere le mille anime del territorio: i suoi vicoli arrampicati sulla roccia calcarea, i panni stesi al sole, la scia di una barca che si dissolve nell’acqua. Ma Capri, simbolo del boom economico degli anni sessanta, è anche il centro della moda e della spensieratezza che ha ispirato l’architettura unica delle ville barocche, i giardini, i saloni con le feste che sprigionano energia e gioia di vivere.
E se le emozioni sono l’essenza dell’animo umano, uno dei canoni delle emozioni è sicuramente il gusto. Ecco perché questa mostra è ospitata da Pinturicchio 40, ristorante romano dal cuore partenopeo, che propone un percorso enogastronomico abbinato all’evento alla riscoperta dei sapori della cucina mediterranea.
E l’isola rivive ed incanta lo spettatore, non con la melodia, ma con le sfumature della pellicola.